WambaEdifici

WAMBA

è un villaggio a circa 300 km da Nairobi in Kenia ed è la sede di un Ospedale con circa 200 letti cui affluisce un gran numero di pazienti provenienti da un’area molto vasta della parte settentrionale del paese.
L’Ospedale, di proprietà dei Padri della Consolata, era in origine un semplice Ambulatorio, quando circa quaranta anni fa un medico lombardo, Silvio Prandoni, scelse di dedicare tutte le sue energie per trasformare quella realtà in qualche cosa di diverso e di più utile per le popolazioni di quella zona.
E’ così che ha preso corpo un Ospedale in piena regola dotato di tutti i Servizi essenziali, dal Pronto Soccorso-Accettazione alla Radiologia, dal Servizio Farmaceutico alla Sala Operatoria, al Laboratorio Analisi ed ai principali Reparti di degenza (Medicina Generale, Pediatria, Ostetricia e Ginecologia, Chirurgia Generale con le sue branche specialistiche, Ortopedia – Traumatologia).
L’intera struttura continua a reggersi sulla presenza costante del Dottor Prandoni e di una Collega peruviana, anch’essa da molti anni in Kenia, coadiuvati in modo saltuario da Specialisti che un paio di volte l’anno per una ventina di giorni danno loro una mano.
Pur trattandosi di una realtà, per dimensioni e organizzazione, eccezionale per un paese africano, va detto che si è pur sempre in situazione molto diversa dalla Medicina Europea attuale: sia per le caratteristiche della popolazione, prevalentemente nomade, che vive in piccoli villaggi sparsi su un territorio vastissimo e selvaggio, senza vie di comunicazione e mezzi di trasporto adeguati ( ci sono quindi frequenti evenienze per noi impensabili ma per loro abituali come fratture o peritoniti osservate per la prima volta da un medico a distanza di settimane dal loro esordio….), sia per le patologie che si presentano e per i mezzi con cui ci si trova ad affrontarle.
Il personale non medico è costituito da un gruppo di suore indiane meravigliose ed efficientissime che coordinano il lavoro di infermieri locali formati grazie alla presenza di una Scuola annessa all’Ospedale, anch’essa voluta da Prandoni e dai Padri della Consolata.
La cosa che più serve in questo momento a Wamba è la presenza , non diciamo continuativa ma più assidua di medici ed infermieri, disposti in forma del tutto volontaristica e disinteressata a portare aiuto concreto per periodi di almeno una ventina di giorni ed in gruppi formati da specialisti disposti a darsi una mano reciprocamente.
Sono necessarie in generale figure professionali di una certa esperienza e in grado di agire in modo autonomo soprattutto in ambito chirurgico (anestesisti e specialisti chirurghi, ortopedici, ginecologi, oculisti, urologi e otorinolaringoiatri).

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