Predilige i luoghi assolati, le pendici argillose delle colline, i versanti montani ben esposti, le brughiere, le scarpate rocciose. Teme la competizione con la vegetazione alta e pertanto non la troveremo mai prosperare nel fitto di un bosco.

È una pianta leguminosa azotofissatrice, in grado di colonizzare terreni ingrati e quindi di creare una prima copertura arbustiva che potrà essere accompagnata e poi sostituita da veri e propri alberi. La capacità delle ginestre di arricchire il terreno di azoto, aumentandone la fertilità, crea appunto i presupposti per l’ingresso di altre specie.

ginestra dei carbonai

Famiglia: Fabaceae


Origine: è originaria dell’Europa Centrale e Meridionale, si trova anche in Asia Minore e in Africa settentrionale. In Italia è diffusa in quasi tutte le regioni.

Caratteristiche: la pianta è costituita da molteplici fusti che si originano dalla base e si ramificano solo nella parte finale; i fusti  sono alti da 60 cm fino a 1 – 3 metri.

È un arbusto caduco, spogliante in inverno, formato da numerosi rami sottili dalla corteccia verde, adornati da piccole foglie, sempre di colore verde.

Foglie: molto piccole e poco appariscenti, formate da 3 foglioline ovali e pelose, che nella parte superiore sono semplici e sessili (prive di picciolo).

le foglie e i fiori

Fiori: sono profumati e di color giallo carico, sono ermafroditi, si formano sui rami dell’anno precedente, arrivano a misurare anche 3 cm. e sono portati isolati o a coppie in posizione ascellare.

I cinque petali che costituiscono “la farfalla” hanno la tipica forma delle fabaceae, con un grande petalo superiore e petali inferiori e laterali più piccoli.

La fioritura avviene nei mesi di Maggio e Giugno, e dove vi sono molte ginestre una vicino all’altra, è molto suggestiva e spettacolare.

Frutti: sono legumi appiattiti lunghi 5-7 cm, prima verdi e pelosi, poi neri, che contengono semi bruni e duri, dalla germinazione possibile anche ad anni di distanza.

i frutti

Fusto: verde, eretto, angoloso (gli angoli dei rami sono acuti), striato longitudinalmente (con 5 ali larghe fino a 1 mm), duro, con ramificazioni diritte ma flessibili. La superficie è glabra.

I fusti a forma di verga, a sezione pentagonale, invecchiando divengono cilindrici.

Utilizzi

L’amore per questa pianta è nato ai tempi dei greci e dei romani, che usavano coltivarla con dovizia ed abbondanza per attirare le api ed ottenere così un ottimo miele.

Il Cytisus scoparius era un arbusto particolarmente caro ai carbonai per via dei suoi rami flessibili e scarsamente infiammabili. L’utilizzo più comune consisteva infatti nella costruzione di scope da usare poi nella pulizia dei forni; veniva anche impiegato per ricoprire le carbonaie per fare in modo che la catasta di legna bruciasse lentamente e formasse così del carbone.

i carbonai

Diverse caratteristiche rendono il Cytisus scoparius molto interessante nell’impiego nelle opere di ingegneria naturalistica: si tratta infatti di una pianta azotofissatrice che favorisce l’arricchimento del substrato e ha un apparato radicale profondo (ed è quindi utile per gli interventi di recupero ambientale e di consolidamento) e pur essendo caducifoglia mantiene anche in inverno una discreta copertura del suolo.

La bellezza dei fiori la rende poi molto utilizzata a scopo ornamentale nei giardini.

Storia – leggende – letteratura

La ginestra è citata nella Bibbia, Primo Libro dei Re, nel Ciclo di Elia: il profeta Elia, stanco e impaurito, fugge nel deserto e va a sedersi sotto una ginestra, dove si addormenta.

Giacomo Leopardi cantò le virtù della ginestra in uno dei suoi celebri poemi:

La Ginestra di Leopardi

Qui su larida schiena

del formidabil monte

sterminator Vesevo,

la qual nullaltro allegra arbor nè fiore,

tuoi cespi solitari intorno spargi,

odorata ginestra,

contenta dei deserti.

Secondo Leopardi, la ginestra è un arbusto che, pur esposto alla furia distruttrice della natura, si rivela flessibile e resistente, e per questo va indicata all’uomo come modello di condotta di fronte al destino avverso.

La leggenda invece vuole che le streghe nel medioevo usassero la ginestra per richiamare le tempeste.

Areale di distribuzione in Piemonte (tratto da TERZUOLO P.G., SPAZIANI F., MONDINO G.P., Alberi e Arbusti – Guida alle specie spontanee del Piemonte, Regione Piemonte, Blu Edizioni, 2002, pp. 223, consultabile su https://www.regione.piemonte.it/web/temi/ambiente-territorio/foreste/alberi-arboricoltura/alberi-arbusti-piemonte-manuale-schede):

Dalla pianura (terrazzi a brughiera) ai versanti montani, fino a 1000 (1400) m., in tutto l’arco Alpino ma soprattutto nel Piemonte settentrionale; rara nell’alto Monferrato, Langa e sull’Appennino non calcareo.

popolamenti significativi